“Mi sembra giusto chiedere
il vostro parere visti i recenti cambiamenti della sezione case editrici. Da
lista eap e white list siamo passati a inferno, paradiso e purgatorio. L’idea
dei nomi è stata mia ma la necessità di suddividere le case editrici in diverse
categorie c'era già da tempo. Non si può mettere, che ne so, la xxx vicino alla
xxx, perché lavorano in maniera decisamente diversa e offrono servizi differenti”.
(utente DabriaTiann, collaboratrice per un editore e Admin di Writer’s Dream, 5
gennaio 2009, ore 0,43).
“Essendomi questa
divisione vagamente, ehm, familiare, la condivido appieno ;-)” (utente andreamj,
editore, 5 gennaio 2009, ore 10,58).
“Capohhhhh non mi svelare
gli altarini. Comunque per chi fosse curioso: quando a xxx arrivano dei testi
Andrea li divide in tre cartelle, Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ecco da dove
mi è venuta l’idea”. (utente DabriaTiann, collaboratrice per un editore e Admin
di Writer’s Dream, 5 gennaio 2009, ore 9,58).
“Però secondo me potreste
ricadere in uno sbaglio che avete fatto e poi corretto (ve l’ho detto che vi
seguivo!), ossia quello della «Black List» diventata «Lista Eap». Ecco, Lista
Eap è perfetta perchè una sigla e non si offende nessuno, Black List invece è
molto più umiliante e adesso si parla addirittura di... «Lista Inferno», peggio
ancora!" (utente Dentidisqualo, 5 gennaio 2009, ore 13,42).
“Non era uno sbaglio... è
stata modificata (e non corretta) perpura cortesia verso editori che si sono
sentiti offesi. Siamo stati gentili, non abbiamo capito che siamo dei bambini
cattivi e ci siamo ravveduti. Le sigle diverrebbero fonte di confusione
infinita: la gente ha bisogno di simboli chiari, evidenti”. (Linda Rando, 5
gennaio 2009, ore 13,55).
Screen di riferimento di seguito.
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